Colors 44: Edilizia per le masse

Vieni a conoscere Dicky Cheung, l’eunuco più concupito di Hong Kong.
Prova a lanciarti in un karaoke a Minsk World, una vecchia portaerei sovietica.
E impara a morire con dolcezza usando un po’ di carbonella e una scatola di fiammiferi.

Per COLORS 44, Edilizia per le masse, siamo andati a visitare i palazzoni di Choi Hung (che vuol dire Arcobaleno in cinese), uno dei primi complessi di case popolari di Hong Kong, in cui vivono attualmente 43.000 persone. Choi Hung, circondato da un dedalo di incroci e superstrade, è una città dentro la città, con tanto di bande della triade, star delle telenovelas, bordello, centro commerciale pieno di falsi Gucci, tempio buddista e costruzioni abusive che si spartiscono il poco spazio prezioso in un emblematico microcosmo urbano della moderna Cina.

A Choi Hung, che è uno dei posti più densamente popolati sulla faccia della terra, trovare un po’ di privacy è un’impresa. Quando famiglie di otto persone vivono pigiate in un monolocale, la mancanza di spazio personale diventa un problema lancinante, e la vita privata non può far altro che esprimersi in pubblico: nei campi di basket condominiali e nei mercati all’aperto. O a Hollywood Plaza, dove abbiamo incontrato Winny e Alan, una coppia di giovani che si danno appuntamento in questo centro commerciale perché non hanno nessun altro posto dove andare. La diciottenne Winny ci ha confidato che la cosa che le fa più paura nella vita è lasciarsi con Alan. Cosa farebbe se la loro storia finisse?

Nei casermoni a 20 piani di Choi Hung, spesso la soluzione per mettere fine a una delusione sentimentale è lanciarsi nel vuoto. È così diffusa che la polizia ha persino adottato un’apposita dicitura quando una persona si suicida perché ha il cuore spezzato: “Crimini d’amore”.

Ecco perché su COLORS 44 troverai anche dei consigli pratici per dissuadere un’adolescente (sono le ragazze le più inclini al suicidio) che vuole gettarsi dal tetto di una di queste torri.

Probabilmente, questi maxi caseggiati (come sostengono i politici fin da quando cominciarono ad essere costruiti, negli anni 60) sono una “soluzione” per offrire a tutti un alloggio a costi contenuti. Eppure, come hanno confermato i nostri corrispondenti visitando i complessi edilizi di altri 35 paesi, molto spesso questa realtà è fatta di rivestimenti all’amianto, scarafaggi e colate di cemento. Abbiamo forti dubbi che anche una sola delle persone che abbiamo intervistato possa mai finire fra le pagine di una rivista patinata per raccontare una “storia esemplare”: però noi abbiamo scoperto che tutta questa gente condivide un forte senso della collettività, solitamente raro.

Allora, se nel ricco mondo “sviluppato” il mercato delle seconde case prospera, vieni a conoscere qualcuno che, probabilmente, non riuscirà mai neanche a comprarsi la prima.

COLORS 44: Edilizia per le masse. In tutte le migliori edicole.