COLORS 65: Libertà di parola

COLORS 65: Libertà di parola celebra il ventesimo anniversario di Reporters Sans Frontières, un'associazione che si batte per tutelare il diritto universale all'informazione.

La lettura di COLORS 65 può rappresentare un grave rischio, a seconda del posto in cui lo si legge. Perché le storie raccontate in questa rivista, frutto di un’inchiesta sulla libertà di espressione, sono uno strumento di sensibilizzazione.

Per questo COLORS chiede di riflettere sulle condizioni e i termini illustrati di seguito.

Bisogna sapere che l’applicazione e gli effetti della legislazione locale su un gruppo o un individuo possono variare enormemente, e che i codici etici, religiosi e giuridici, e/o le normative in vigore potranno privarti del diritto di visionare questo materiale in alcuni paesi, regioni, aree, territori e zone politiche. Sappi inoltre che la maggior parte delle storie presentate in questo numero di COLORS sono state – in un modo o nell’altro – ostacolate, censurate o vietate.

Bisogna capire che attraverso le istituzioni giuridiche e le leggi che regolano la diffusione – libera o controllata – delle informazioni, i due terzi della popolazione mondiale sono costretti a vivere in paesi dove i poteri forti preferirebbero chiudere la bocca a tutti.

Bisogna ricordare che potresti essere picchiato, incarcerato e stuprato, qualora ti saltasse in mente di fotografare le persone per strada in Iran; essere accusato di blasfemia, se disegni delle vignette su Gesù in Grecia; essere ucciso per aver girato un film su una donna musulmana nei Paesi Bassi; dover spaccare le pietre ai lavori forzati per aver raccontato barzellette in Birmania e non poter parlare della tua vita sessuale in Cina.

Bisogna anche ricordare che nel 2004 sono stati arrestati 907 giornalisti, e 1.146 sono stati bersaglio di aggressioni e minacce. Ventidue giornalisti sono attualmente detenuti a Cuba, ai sensi dell’articolo 91 del codice penale, per “atti contro l’indipendenza o l’integrità territoriale dello stato”; mentre una giornalista è stata sbattuta in galera negli Stati Uniti per essersi rifiutata di rivelare le fonti di un articolo che non ha mai scritto.

Bisogna ricordare che la libertà di parola è un problema che riguarda tutti a livello individuale e sociale, non solo i giornalisti e noon solo alcuni paesi, come forma di espressione libera e comunicazione tra le persone che può aiutare la comprensione e la convivenza. Purtroppo oggi la libertà di parola è un lusso, mentre dovrebbe essere un diritto.

Aspettando che lo diventi per davvero, se uno qualunque dei contenuti di COLORS 65 ti sta facendo correre dei pericoli, ti offende o semplicemente non ti piace, per lo meno ti dovrebbe restare la libertà di non leggerlo.

Disponibile nelle edicole dal 24 settembre 2005.

 

Per ulteriori informazioni:

+39 0422 516209
colorsmagazine.com