La rivista “che parla del resto del mondo” esce con un numero sul dietro le quinte del giornalismo contemporaneo. COLORS FARE NOTIZIA

Anteprima mondiale nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo

 

Perugia, 24 aprile 2013. COLORS magazine sbarca alFestival Internazionale del Giornalismo, che si terrà a Perugia dal 24 al 28 aprile, con la presentazione in anteprima del nuovo numero Fare Notizia.

Oggi il 60% degli articoli sui quotidiani britannici è copiato da comunicati stampa e dispacci d’agenzia e negli ultimi dieci anni il giro d’affari dell’industria americana dei quotidiani è quasi dimezzato. Se il giornalismo tradizionale mostra segni di crisi, nuovi modi di fare notizia prendono piede. In Pakistan, dove i giornalisti stranieri non sono ammessi, è il locale Noor Behram a raccogliere e diffondere immagini inedite sulle conseguenze degli attacchi dei droni americani. Largamente ignorate dalla televisione di stato, le immagini della protesta egiziana vengono proiettate dagli attivisti sul telone di un improvvisato cinema all’aperto in Piazza Tahrir. E in Messico, dove 52 giornalisti sono stati uccisi negli ultimi sette anni, l’anonimo Blog del Narco è diventato la principale fonte d’informazione sulle faide tra i cartelli della droga.

COLORS 86 esplora il dietro le quinte del giornalismo contemporaneo, rivelando strumenti e meccanismi con cui vecchi e nuovi newsmakers costruiscono le notizie: dagli appostamenti dei paparazzi alle proibizioni dei censori, dalle beffe mediatiche ai trucchi del fotoritocco. Passando per telecamere installate sui droni, dichiarazioni di guerra via Twitter e l’approdo di Al Qaeda su Facebook. Per saperne di più, l’appuntamento è per il 24 aprile alle ore 11 presso la Sala Raffaello all'Hotel Brufani. Patrick Waterhouse, editor-in-chief, racconterà gli ultimi numeri di un magazine che, dal 1991, si distingue per un approccio "slow" al giornalismo, dando spazio a storie locali, del “resto del mondo”, spesso ignorate dalla maggioranza delle testate. Racconti che si esprimono principalmente attraverso le immagini, un mezzo universale capace di raggiungere il maggior numero possibile di persone in modo forte e immediato.

Ad intrattenere il pubblico del festival anche The News Machine, un’installazione interattiva ideata e realizzata dai giovani talenti in forza all’area Interactive di FABRICA che verrà esposta dal 24 al 28 aprile presso lo Spazio Cantarelli in Piazza della Repubblica 9. Come un “telefono senza fili”, l’opera rappresenta un sistema allegorico di trasmissione e interpretazione dei processi di creazione delle notizie ed invita l’interlocutore ad una riflessione su cosa vuol dire oggi Fare Notizia.

COLORS è un magazine trimestrale monotematico fondato nel 1991 sotto la direzione di Oliviero Toscani e Tibor Kalman nella convinzione che le differenze sono positive e tutte le culture hanno lo stesso valore. E’ distribuito a livello internazionale ed è pubblicato in sei edizioni bilingui (inglese+italiano, francese, spagnolo, coreano, cinese e portoghese). La redazione di COLORS ha sede aFABRICA, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, ed è composta da un team internazionale di giovani ricercatori, redattori, art director e fotografi. Ad essa si aggiunge un networkdi corrispondenti che, da ogni parte del mondo, collaborano costantemente con la redazione centrale.
www.colorsmagazine.com

Fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter, il Festival Internazionale del Giornalismoè un festival di giornalismo che si svolge annualmente a Perugia in aprile. Si concretizza in un programma di incontri, dibattiti, interviste, presentazioni di libri, mostre e workshop che riuniscono il mondo del giornalismo dei media e della comunicazione.http://www.festivaldelgiornalismo.com/programme/2

In evidenza

Noor Behram, fotografo, Pakistan
Nel 2011 gli analisti della sicurezza degli Stati Uniti hanno ricevuto 327.384 ore di filmati trasmessi dai droni, sufficienti per 37 anni di visione continua. Si chiama sorveglianza dei “modelli di comportamento”, e serve a registrare ogni atteggiamento sospetto nelle aree d’interesse per gli Stati Uniti. Attualmente nel Waziristan, una regione del Pakistan nordoccidentale, tre o quattro droni solcano il cielo giorno e notte. I guardoni robotici sono ben armati: dall’inizio della guerra “segreta” scatenata dalla Cia contro i militanti islamici nel 2004, i missili Hellfire lanciati dai droni hanno distrutto più di trecento abitazioni, moschee e strade della zona. Nonostante la videosorveglianza costante è difficile raccogliere prove degli effetti della guerra sui “modelli di comportamento” locali. Il materiale registrato dai droni è secretato, e il governo pachistano proibisce ai giornalisti stranieri di visitare la regione. Noor Behram non è affatto d’accordo. Dal 2007 ha individuato e fotografato più di settanta obiettivi colpiti dai droni. Ha recuperato frammenti di missili, documenti d’identità insanguinati e brandelli di vestiti. Molte delle sue foto mostrano i cadaveri di bambini avvolti in vesti funebri o coperti di polvere vicino ai resti delle loro case. Noor ha contato più di seicento corpi, e ha una sua personale statistica: ogni estremista ucciso da un drone costa la vita a quindici civili.

Pino Maniaci, Telejato TV, Sicilia
Pino Maniaci, sessant’anni, è unico presentatore e proprietario di Telejato Tv. Dal 1999, ogni pomeriggio Maniaci diffonde le ultime notizie sui crimini della mafia siciliana. Con l’aiuto dei figli di Pino, Telejato Tv trasmette due ore al giorno da un appartamento nella piccola città di Partinico, in Sicilia. Secondo le stime il 70-90 per cento degli imprenditori dell’isola paga il pizzo alla mafia. Telejato riceve le notizie di prima mano da persone della comunità, che secondo Pino preferiscono riferire omicidi ed estorsioni all’emittente televisiva piuttosto che alla polizia, per paura di rappresaglie. Pino è stato il primo a rivelare in onda i nomi completi – anziché le solite iniziali – dei mafiosi locali. Circa 150mila spettatori nelle province di Palermo, Trapani e Messina scelgono di sintonizzarsi su Telejato. E lo fa anche la mafia. Secondo Pino l’ex padrino di Cosa Nostra Bernardo Provenzano aveva fatto posizionare un’antenna speciale nel suo covo per ricevere il segnale della stazione tv . Nel 2009 la Federazione italiana dei giornalisti ha consegnato a Pino Maniaci un tesserino onorario.

Kelvin Doe, Radio General Focus, Sierra Leone
In Sierra Leone, dove circa i due terzi della popolazione non sa leggere e solo l’un per cento delle case ha una connessione internet, la maggioranza dei cittadini si affida alla radio per tenersi informata. Nel paese esistono 64 emittenti registrate, e le più popolari sono Sierra Leone Broadcasting Service e Radio Maria, controllate rispettivamente dal governo e dalla Chiesa cattolica. Poi ci sono stazioni come quella di Kelvin Doe. Tre anni fa Kelvin, all’epoca tredicenne, ha cominciato a rovistare nei bidoni della spazzatura di Freetown in cerca di componenti elettronici. Con il tempo ne ha trovati abbastanza da costruire un amplificatore, un mixer, un generatore e alla fine un’intera stazione radio. Oggi Kelvin ha 16 anni e trasmette nella sua zona con il soprannome di General Focus. Tre giornalisti lo aiutano a diffondere musica, programmi d’intrattenimento e notizie. Quella di Kelvin è una stazione pirata che trasmette su frequenze deviate. Almeno per ora, il suo creatore è libero di distribuire informazioni sugli argomenti che gli stanno davvero a cuore: le partite di calcio locali e notizie legate all’istruzione provenienti dagli Stati Uniti.

Blog del Narco, Messico
Oggi in Messico sono le gang locali a decidere cosa possono scrivere i giornalisti. A Reynosa, per esempio, il Cartello del Golfo ha proibito alla stampa di parlare dei rapimenti e delle estorsioni. I mezzi d’informazione sono per lo più ridotti al silenzio, e reperire informazioni attendibili sulla guerra tra il governo messicano e i potenti cartelli della droga può essere molto difficile. Per mostrare “quello che molti mezzi di comunicazione hanno provato a nascondere”, gli autori anonimi del Blog del Narco pubblicano foto dei cadaveri scattate dagli utenti. Lanciato nel 2010, il blog è seguito ogni mese da centinaia di migliaia di internauti. Nella sezione riservata ai commenti intervengono anche gli esponenti delle gang, per rivendicare le esecuzioni. Oggi El Blog del Narco è probabilmente l’archivio più completo delle atrocità commesse dalle bande messicane, ed è per questo che alcuni mettono in dubbio le motivazioni e le fonti di chi lo gestisce.

COLORS – Ultimi tre numeri

COLORS 85 - ANDARE AL MERCATO
A partire dalla caduta del muro di Berlino nel 1989 il libero mercato ha dominato incontrastato il mondo. Oggi possiamo vendere e comprare, prestare e prendere in prestito, investire e commerciare da un angolo all'altro del pianeta come mai abbiamo fatto prima. COLORS 85 “Andare al mercato” è un viaggio tra bilance, monete, clienti, prodotti e mercanti, all'inseguimento del filo invisibile che unisce Wall Street e main street nel caotico e irresistibile mercato globale.

COLORS 84 - APOCALISSE
In giro per il mondo, alcune persone si stanno già misurando con le catastrofi ambientali che il resto di noi affronterà in un prossimo futuro. In “Apocalisse. Un manuale di sopravvivenza”, COLORS racconta le loro storie e mostra i metodi e gli oggetti che utilizzano per resistere. Tutto confluisce in un dettagliato e variopinto kit di sopravvivenza, tra istruzioni e suggerimenti per farsi trovare pronti a risalire la china quando l’umanità cadrà nell’abisso.

COLORS 83 – FELICITA’
Cosa ci rende felici? Da Aristotele al Dalai Lama, da Epicuro al tipo che sta facendo jogging nel parco, tutti passiamo la vita cercando una risposta a questa domanda. Lo ha fatto anche COLORS che in “Felicità” accompagna il lettore in un viaggio nel “resto del mondo” tra neuroscienza e chirurgia plastica, Prozac e psicologia positiva. Una vera e propria guida a come tirarsi su il morale e ad attivare serotonina e dopamina, quelle sostanze generate dal cervello che migliorano il nostro stato psico-fisico.