www.benettontalk.com il dibattito sulle terre e le popolazioni originarie la parola alla rete

In occasione della donazione da parte del gruppo Benetton di una significativa area di terra della Patagonia a favore delle popolazioni indigene locali, debutta un appassionato esperimento editoriale on line in sette lingue. Aperto alla riflessione, alle idee e alla collaborazione, in collegamento con il mondo e con gli “altri”.

Ponzano, 3 novembre 2005. Benetton Talk: il Gruppo agisce, comunica ciò che fa. E ascolta: accoglie i pareri del mondo. Il nuovo sito,benettontalk.com, apre un dialogo con i giovani nel mondo della rete su di un tema attuale e importante come quello delle terre e i popoli indigeni. Nel gennaio 2006, infatti, Benetton metterà a disposizione del governo della Provincia di Chubut, in Patagonia (Argentina), 7.500 ettari di terra da utilizzare per i bisogni delle popolazioni indigene. Un gesto simbolico di responsabilità sociale che intende contribuire al dialogo nel contenzioso storico tra il popolo Mapuche e lo stato argentino.

Su questo tema, benettontalk.com avvia una conversazione con la community per raccontare e farsi raccontare, approfondire e invitare alla comprensione, tirare le fila delle riflessioni, comporre le molteplici differenze. «Il tutto imperniato su un portale – afferma l’editoriale nella home page - essendo il Web un buon modo per iniziare dei discorsi e per evitare che questi si trasformino in monologhi. Non solo perché Internet consente l’interattività, ma anche perché obbliga per sua natura a instaurare legami con altri».

I visitatori di benettontalk.com potranno accedere alle due sezioni principali, veri siti autonomi, che cambieranno argomento con cadenza periodica, leggere le news e guardare foto e video, per poi scegliere di scaricarle o inviarle ad amici via mail. Approfondire i temi attraverso una vasta scelta di link sulla materia. E, soprattutto, proporre le proprie idee e riflessioni, dialogare con il sito.

Oltre al tema delle terre e delle popolazioni indigene in Patagonia e nel mondo, il racconto multimediale - testi in sette lingue (oltre all’italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, giapponese, cinese), galleria di immagini e video, musica- affronta e approfondisce il tema delle lingue in via di estinzione. Due argomenti che propongono la comune e urgente necessità di salvaguardia e attenzione, per non perdere per sempre una parte della geografia e della storia dell’umanità.

Nel 2006 l’avventura di benettontalk.com proseguirà con il racconto della ricchezza genetica della vita, l’infanzia attraversata dalla guerra e altri temi globali.

Sezione 1

PATAGONIA TALK E LA DONAZIONE DELLE TERRE IN PATAGONIA

Questa sezione si apre con una notizia storica: la donazione di alcune terre patagoniche da parte di Benetton alle autorità argentine perché vengano gestite in favore delle popolazioni indigene. Il racconto comprende il carteggio tra Luciano Benetton e il Premio Nobel argentino Adolfo Pérez Esquivel, che ha svolto il ruolo di appassionato interlocutore.

Poi si getta uno sguardo ad analoghe situazioni nel mondo, raccontando la causa storica avviata lo scorso ottobre dagli aborigeni australiani contro il loro governo, per la proprietà di una vasta area dell’Australia Occidentale, inclusa la città di Perth. Così come la consegna a quattro comunità indigene del Venezuela, da parte del presidente Hugo Chavez, dei titoli di proprietà di quasi 700mila ettari di territorio.

Infine si torna in Patagonia, per comprendere come questa regione del mondo, più di ogni altra, s’imponga all’immaginazione occidentale quale terra del limite, confine del mondo abitato. Si spazia dagli appunti di viaggio di grandi esploratori come Darwin e scrittori quali Chatwin (Diario di viaggio) alla vita quotidiana nelle grandi tenute agricole (Dentro l’estancia), dalla mappa delle comunità indigene in Argentina alla cosmovisione degli indiani Mapuche: il tempo, la terra, la medicina, ma anche il sole, le stelle, la musica.
Sezione 2

BABEL WORDS

Ogni due settimane muore una lingua, secondo le stime dell’Unesco. Entro la fine di questo secolo la metà degli idiomi parlati nel mondo –6.912 per Ethnologue - sparirà. Le lingue muoiono quando non sono più parlate. Oggi, infatti, i linguaggi realmente in pericolo sono quelli parlati esclusivamente dagli anziani e non più insegnati ai bambini, per cause esterne o per circostanze interne alla comunità, dettate dalla modifica del contesto socio-economico in cui quelle lingue sono nate.

Babel Words racconta alcune lingue in pericolo: quella dei Defaka, un piccolo gruppo etnico della Nigeria sud-occidentale; il Dyirbal, un linguaggio parlato dagli aborigeni australiani nel Nordest della regione del Queensland; l’Eyak, il cui destino è strettamente legato a quello della signora Marie Smith, una pluriottantenne rimasta l’ultima persona a parlare questa lingua dell’Alaska.

La sottosezione Ascolta le voci nella rete presenta alcuni siti d’interesse, che aiutano a tenere in vita i linguaggi a rischio di scomparsa, attraverso trascrizioni, vocabolari, dizionari, audio, immagini, video che raccontano sul Web le lingue e le culture.

 

Per ulteriori informazioni:

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