Colors 45: La città delle stelle.

Per Colors 45 siamo andati a visitare la Città delle Stelle, dove viveva il santo patrono del cosmo, il compianto Yuri Gagarin. La comunità accoglie 6.500 anime fra astronauti, ingeneri spaziali e funzionari governativi, con le rispettive famiglie. Questa base militare della massima sicurezza, a un’ora da Mosca (con una Lada) e a 10 minuti dal confine con lo spazio siderale (a bordo di un razzo), è il centro nevralgico del programma spaziale russo. È proprio qui, nella Città delle Stelle, che gli aspiranti cosmonauti affrontano per sette lunghi anni l’estenuante programma di addestramento per prepararsi ad andare in orbita. Questi luoghi sono stati testimoni dei primi e strepitosi esordi dell’avventura nel cosmo: il primo satellite, il primo essere vivente (la cagnolina Laika), il primo essere umano, la prima donna e la prima passeggiata nello spazio.

Eppure questa gloriosa cittadina, costruita all’inizio degli anni 60, all’apice della guerra fredda, sta cominciando a perdere lustro. La mancanza di finanziamenti adeguati, la generale negligenza e la perdita di interesse politico stanno contribuendo al suo graduale declino. I simulatori della stazione spaziale MIR languono in un deposito semiabbandonato, la gigantesca centrifuga usata per testare gli effetti della forza di gravità sugli astronauti è sorvegliata da un custode sonnacchioso, sempre pronto a dividere con i visitatori un cicchetto di vodka.

Persino gli stessi cosmonauti, un tempo i supereroi dell’era sovietica, hanno perso il loro prestigio. Quasi tutti bambini che abbiamo incontrato non sembrano mostrare il minimo interesse a seguire le orme dei loro padri nello spazio, quando diventeranno adulti. Ovvio che per la magra cifra di US$250 - lo stipendio medio di un astronauta - il denaro non rappresenta certo un incentivo.

Ma, se l’entusiasmo delle autorità pubbliche per il programma spaziale sembra affievolirsi, il cosmo continua a esercitare un profondo fascino sulla maggior parte degli abitanti del pianeta terra. Così, per la seconda sezione della rivista, COLORS ha chiesto a suoi cronisti e fotografi in giro per il mondo di raccontarci come la gente comune si immagina lo spazio.

Com’è nato il mondo?
Cosa pensano di noi gli alieni?
Gli astronauti sono sexy?

Trova una risposta a questi e a molti altri interrogativi incalzanti sull’universo nel prossimo numero di COLORS.